Abbazia di Einsiedeln – 2011

Possedere il bosco come dovere

Il rapporto dell’abbazia di Einsiedeln con il suo bosco è un esempio da imitare per quanto riguarda la sostenibilità: il rapporto responsabile con le risorse rinnovabili, il successo dell’economia a circuito chiuso e la conservazione dei posti di lavoro nella regione. Come maggiore proprietario privato di boschi in Svizzera – l’abbazia possiede 933 ettari di bosco nei distretti di Einsiedeln e di Höfe – è dunque un modello importante. Già San Benedetto, ben 1500 anni fa, esortava i monaci del suo ordine, in vari punti della sua regola, a gestire con rispetto e con cura ogni proprietà e dunque anche il bosco. A questa regola si richiama ancora oggi la comunità dei monaci dell’abbazia di Einsiedeln.

Possedere il bosco come dovere
“Il bosco è per noi un prezioso fornitore di legno come materiale da costruzione e come legna da ardere. Non dobbiamo sacrificare questo habitat a interessi economici a breve termine. Lo sfruttamento sostenibile è il nostro contributo alla conservazione del creato”, spiega Padre Lorenz Moser, amministratore dell’abbazia di Einsiedeln. Ecco perché i monaci curano e amministrano ancora oggi il bosco dell’abbazia secondo metodi che rispettano la natura e in modo esemplare. Per esempio, il 18% dei boschi sono cintati come riserve. Nella storia ultramillenaria dell’abbazia i frati hanno sempre adottato misure lungimiranti in difesa del bosco: quando, nel XVII secolo, quantitativi sempre maggiori di legno venivano esportati a Zurigo con la conseguente distruzione dei boschi, l’abbazia comprò intere aree boschive. Nel XIX secolo emanò severe regole d’uso contro lo sfruttamento dei boschi.

Economia regionale a circuito chiuso
Ogni anno crescono nel bosco dell’abbazia circa 6000 metri cubi di legna. Daniel Meyer, silvicoltore dell’abbazia, e i suoi collaboratori, quattro guardie forestali, due operai addetti al bosco e tre guardie forestali apprendiste – raccolgono questa legna e la trasportano nel centro di lavorazione del legno interno all’abbazia. Nella segheria dell’abbazia, circa i due terzi del legno vengono tagliati per acquirenti regionali e per coprire il proprio fabbisogno, ad esempio per le travi della cupola della chiesa dell’abbazia. Il legno meno pregiato – circa un terzo della legna che si ricava dal bosco – e gli scarti di lavorazione della segheria vengono triturati per il riscaldamento a trucioli di legno. Il riscaldamento scalda dal 1991 gli edifici presenti sulla superficie dell’abbazia ed è stato considerato all’epoca una soluzione pionieristica. In questo modo aumenta la creazione di valore del legno stesso e vengono meno i trasporti. Con la catena integrata del legno – dal bosco fino alla lavorazione del legno – l’abbazia di Einsiedeln dimostra che, grazie a una soluzione sostenibile e regionale, è possibile realizzare profitti.

Werkstätten – Kloster Einsiedeln

Inoltre è stato pubblicato l’opuscolo:
“Waldeigentum als Verpflichtung – Kloster Einsiedeln”, illustrato, in lingua tedesca, avec résumés en Français. Le persone interessate possono ordinare l’opuscolo presso la nostra Fondazione o caricarlo qui (PDF 2118 KB).